La Corte dei conti Ue lancia l’allarme: nell’Unione non si sta facendo abbastanza per sviluppare l’intelligenza artificiale
Bruxelles – Potenziare gli investimenti e migliorare il coordinamento tra Paesi e Unione europea per rilanciare i progetti di intelligenza artificiale (Ai). Il monito ad accelerare il passo arriva, in una nota rilasciata oggi (29 maggio), dalla Corte dei conti europea che evidenzia come gli obiettivi ambiziosi dell’Unione europea siano lontani dal raggiungimento.
Dal 2018, la Commissione europea ha intrapreso diverse azioni per sviluppare l’ecosistema di Ai nell’Unione: dagli investimenti alla regolamentazione arrivando fino alla creazione di infrastrutture apposite. Non solo, l’Ue si è mossa sin da subito per esplorare i rischi dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, le misure dell’Unione europea non sono state ben coordinate con quelle degli Stati membri e il monitoraggio degli investimenti non è stato sistematico. Per sviluppare al meglio l’Ai all’interno dei confini dell’Unione europea serviranno più investimenti provenienti sia dal pubblico che dal privato.
Nel complesso il piano di finanziamento per progetti di intelligenza artificiale è stato inferiore a quelli dei competitor globali: Stati Uniti e Cina. Entrambi posso contare su forti sovvenzioni statali coadiuvate da grandi investimenti nella ricerca provenienti dai colossi dell’informatica. Al contrario invece l’Unione europea ha investito meno di quanto aveva previsto di fare. Ancor più grave, secondo la corte dei conti europea, è il fatto che gli obiettivi di investimento dell’Ue sono ancora oggi troppo vaghi e ormai obsoleti: non sono cambiati dal 2018. Tutto questo non può che allontanare dall’obiettivo di costruire un ecosistema di Ai competitivo a livello mondiale.
Nell’ultimo anno la Commissione europea è riuscita ad aumentare la spesa a carico del bilancio dell’Ue per progetti di ricerca nel settore dell’Ai, ma non ha potenziato significativamente il cofinanziamento privato. Allo stesso tempo però la Commissione Ue deve fare di più per assicurarsi che i risultati dei progetti di ricerca in tema di Ai, finanziati dall’Ue siano pienamente commercializzati o sfruttati.
Per Mihails Kozlovs, membro della Corte dei conti europea “investimenti consistenti e mirati nell’intelligenza artificiale costituiscono un fattore cruciale in grado di determinare la velocità della crescita economica dell’Ue negli anni a venire”. Non solo, Kozlovs lancia anche un segnale di pericolo sullo sviluppo: “Nella corsa all’Ai c’è il rischio che il vincitore pigli tutto, l’Ue deve accelerare il passo per avere successo in questa grande rivoluzione tecnologica in corso”.
@EUauditors report on #EU Artificial intelligence #AI ambition. The EU’s executive has been working on key elements for AI ecosystem: financing, data &scale since 2018. Further development requires better governance &enhanced financing. https://t.co/ZzrWSbqHJ9 pic.twitter.com/J79YgMUMGR
— Mihails Kozlovs (@Mihails_Kozlovs) May 29, 2024
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