Di Stefano (Giovani Confindustria): serve un fondo europeo per l’intelligenza artificiale

3′ di lettura

In Europa, «investiamo in intelligenza artificiale un miliardo all’anno. Poco. Occorre un fondo europeo per raccogliere investimenti pubblici e privati. Uno strumento finanziario e di incontro fra produttori e utilizzatori di tecnologie, ovvero Istituzioni, grandi industrie, Pmi e startup». Lo ha detto Riccardo Di Stefano, presidente Giovani imprenditori Confindustria, aprendo il 53esimo Convegno Nazionale dell’associazione, in corso a Rapallo.

In Italia servono investimenti significativi nell’intelligenza artificiale

«Anche all’Italia servono investimenti davvero significativi. Puntare su produzioni ad alto valore aggiunto è un passaggio cruciale che dobbiamo compiere come Sistema Paese. Dobbiamo farlo per restare competitivi. Dobbiamo farlo per creare posti di lavoro di qualità e ad alto reddito. Dobbiamo farlo anche per compensare un declino demografico che ci imporrà di fare di più mentre diventiamo sempre di meno», ha sottolineato Di Stefano. Il presidente dei Giovani inprenditori ha anche evidenziato che «creare veri campioni europei dell’Ai. Imprese di grandi dimensioni e pienamente operanti in questo mercato. Sempre che l’antitrust europeo non le stronchi sul nascere». L’intelligenza artificiale, ha detto Di Stefano, «è una delle grandi battaglie del nostro tempo, perderla avrà conseguenze economiche, politiche e di sicurezza».

Loading…

Ue sta distruggendo automotive, era leader mondiale

 

Di Stefano ha anche parlato di transizione ecologica e dell’automotive: «Un settore in perfetta salute, leader mondiale. L’Europa lo sta distruggendo! Oppure l’acciaio, il cemento, i metalli non ferrosi, il vetro, la carta, la chimica, la ceramica: settori hard to abate, spina dorsale del resto della manifattura, sempre più sotto tiro dalle politiche di transizione. Ma a Bruxelles sono andati avanti», ha detto Riccardo Di Stefano nel suo intervento al 53° Convegno Nazionale dell’ organizzazione imprenditoriale.

Ue ascolta chi brucia le piazze e non gli imprenditori

  Secondo Di Stefano, anche l’approccio europeo alla transizione ecologica «dimostra una chiara debolezza europea nell’impostare politiche e risorse per rafforzare la sua industria. Per farci ascoltare avremmo dovuto bruciare le piazze o bloccare le strade come il movimento dei trattori? No. Imprenditori e lavoratori penalizzati dal Green Deal non hanno messo a ferro e fuoco le città. Eppure il movimento dei trattori, in un paio di mesi, ha ottenuto agevolazioni ed esenzioni. E l’industria e i lavoratori cosa hanno ottenuto? Solo aggiustamenti, dopo battaglie durate anni e, guarda caso, a ridosso della campagna elettorale europea». La richiesta al nuovo Parlamento e alla nuova Commissione «non è meno ambizione negli obiettivi ambietnatli, ma molto più pragmatismo. Tutti i partiti affermano di volere rivedere il Green Deal, vogliamo sapere come».

Continua la lettura su: https://www.ilsole24ore.com/art/di-stefano-giovani-confindustria-serve-fondo-europeo-l-intelligenza-artificiale-AGVVWBL Autore del post: Il Sole24Ore Fonte:

Il Ministero delle Pari Opportunità finanzia il tuo corso digitale

Dipartimento Pari Opportunità

Chiedi tutte le informazioni a genitoridigitali@koinokalo.it

Partecipa ai corsi gratuiti

Articoli Correlati

Targeting comportamentale: così le aziende “pilotano” le nostre scelte online

La raccolta dati e il targeting comportamentale sono strumenti essenziali per le imprese, ma sollevano importanti questioni di privacy e conformità normativa. Esploriamo le metodologie di raccolta dati, le tecniche di targeting comportamentale, le implicazioni giuridiche e le sfide etiche, evidenziando la necessità di un equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti
L’articolo Targeting comportamentale: così le aziende “pilotano” le nostre scelte online proviene da Agenda Digitale.

AI e protezione dei dati, gli scenari di rischio da valutare nella DPIA: una guida

Le valutazioni di impatto sulla protezione dei dati (DPIA) sono cruciali nel contesto dell’Intelligenza Artificiale (AI). È essenziale un approccio strutturato per identificare e mitigare i rischi, in linea con l’AI Act e il GDPR. Trasparenza, accountability e coinvolgimento degli stakeholder sono fondamentali per garantire la protezione dei diritti degli individui
L’articolo AI e protezione dei dati, gli scenari di rischio da valutare nella DPIA: una guida proviene da Agenda Digitale.

[mwai_chatbot id="chatbot-h9et3q"]