WhatsApp contro le Fake News con la nuova funzione di verifica delle notizie in chat

WhatsApp: la nuova sfida alle fake news con l’intelligenza artificiale di Meta

La diffusione della disinformazione, o “fake news”, è una delle sfide più grandi del nostro tempo, e WhatsApp, con la sua enorme portata, è spesso al centro di questo fenomeno. Per contrastare la rapida circolazione di contenuti falsi, la piattaforma di messaggistica di Meta sta testando una nuova funzionalità basata sull’intelligenza artificiale, chiamata “Ask Meta AI” (o “Chiedi a Meta AI”).

Questa innovativa integrazione promette di trasformare il modo in cui gli utenti verificano le notizie ricevute, offrendo uno strumento di fact-checking direttamente all’interno dell’app.

Come funziona “Ask Meta AI”

A differenza dei precedenti tentativi, come il pulsante a forma di lente d’ingrandimento che reindirizzava a una ricerca su Google, la nuova funzione è un sistema di verifica integrato e guidato dall’utente. Il suo funzionamento è intuitivo e non invasivo:

  1. Avvio manuale: L’utente deve tenere premuto sul messaggio che ritiene sospetto o su cui desidera maggiori informazioni.
  2. Richiesta all’IA: Dal menu a tendina che si apre, si seleziona l’opzione “Ask Meta AI”. A questo punto, l’utente dovrà porre una domanda specifica all’assistente virtuale per avviare la verifica.
  3. Analisi in tempo reale: L’IA di Meta esamina il contenuto e fornisce una risposta, aiutando a stabilire se si tratta di disinformazione.

Privacy e sicurezza: un’attenzione costante

Un punto cruciale sottolineato da Meta è la tutela della privacy degli utenti. Nonostante l’integrazione dell’IA, i messaggi personali su WhatsApp rimangono protetti dalla crittografia end-to-end. Ciò significa che Meta AI non ha accesso alle conversazioni private degli utenti. L’intelligenza artificiale può leggere ed elaborare solo i contenuti che l’utente decide di condividere con essa tramite la funzionalità “Ask Meta AI”. Questo approccio garantisce che la sicurezza e la confidenzialità delle chat non vengano compromesse.

Whatsapp contro le fake news: Perché è un passo avanti

Questa mossa rappresenta un’evoluzione significativa nella strategia di Meta per combattere la disinformazione. Precedentemente, le misure si concentravano principalmente sulla limitazione dell’inoltro dei messaggi (per rallentare la diffusione virale) e sulla collaborazione con organizzazioni di fact-checking. L’introduzione di un assistente AI offre un nuovo livello di supporto diretto, fornendo agli utenti uno strumento rapido e autonomo per valutare l’attendibilità delle informazioni, senza dover lasciare la piattaforma.

Tuttavia, è importante notare che, essendo un sistema basato interamente sull’intelligenza artificiale, solleva interrogativi sulla sua accuratezza e sul fatto che le risposte dell’IA potrebbero non sostituire completamente il giudizio di un fact-checker umano. Per questo, la funzionalità è ancora in fase di test e non è stata rilasciata a livello globale.

In conclusione, la nuova funzione “Ask Meta AI” si preannuncia come un valido alleato nella lotta contro la disinformazione, rendendo ogni utente parte attiva del processo di verifica e contribuendo a creare un ambiente digitale più sicuro e affidabile.

Articoli Correlati

ChatGPT guida completa per aziende e professionisti

Molto popolare in Italia, ChatGpt continua a crescere. A maggio 2024 OpenAI ha rilasciato GPT-4o e a settembre 01. Ecco cos’è il tool di intelligenza artificiale (AI) generativa e apprendimento automatico più famoso al mondo, quali sono i vantaggi e le criticità. E come può essere utile per aziende e professionisti a cui è dedicata la versione ChatGPT Enterprise
L’articolo ChatGPT guida completa: cos’è, come si usa e cosa può fare per aziende e professionisti proviene da Agenda Digitale.

Psycho-hacking: il lato oscuro dell’ingegneria sociale

Lo psycho-hacking è una forma avanzata e più subdola di ingegneria sociale, che sfrutta deliberatamente e strategicamente le vulnerabilità psicologiche proprie dell’essere umano per raggiungere specifici target di attacco. Conoscerne i rischi e gli obiettivi per difendersi
L’articolo Psycho-hacking: il lato oscuro dell’ingegneria sociale proviene da Agenda Digitale.

Commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *