Riparte la scuola, ma senza cellulare in classe. Sopravviveremo?

Franco Racco

Era dal tempo delle penne Bic masticate che non si vedeva tanta disperazione nelle aule scolastiche. Quest’anno, infatti, agli studenti italiani è vietato usare i cellulari durante le lezioni. Non è più ammessa neppure la “sbirciatina rapida per controllare chi ha visualizzato la storia su Instagram”: reato punibile con sguardo minaccioso del professore, con note sul registro (elettronico) e, in certi casi, con interrogazione a sorpresa.

Per i ragazzi si parla di un vero trauma. Alcuni sostengono di aver visto compagni chiedere ai bidelli dove fosse la cabina telefonica più vicina. Altri, per alleviare la pena da mancanza fisica, quasi si trattasse dell’estensione del corpo, hanno rimediato con finti telefonini. Una studentessa, interrogata sull’esperienza, ha dichiarato: «Mi sento come mia nonna quando racconta che doveva aspettare la lettera del fidanzato dal militare». Eppure, fare lezione in classe senza telefonino è possibile. Parola di boomer, ma anche di chi questa cosa l’ha già sperimentata, come un liceo di Firenze. Le prime (dure) settimane saranno un esperimento antropologico. «Ma davbvero prof, nel Medioevo non c’erano gli smartphone? E come facevano a truccarsi senza i consigli dell’estetista cinica?». Abituati a vivere incollati allo schermo, i giovani scopriranno strani oggetti misteriosi: i libri. Non solo: qualcuno riscoprirà l’arte del dialogo diretto. «Incredibile – racconta un professore che ha partecipato all’esperimento fiorentino – durante l’intervallo due ragazzi hanno parlato tra loro senza inviare emoji. E durante l’interrogazione nessuno torceva gli occhi verso il display. Ho dovuto sedermi per lo shock».

I docenti, dal canto loro, sono divisi. Alcuni plaudono alla novità: «Finalmente non vedo più dodici teste chine durante le spiegazioni». Altri temono le conseguenze: «Ora non hanno più scuse per non seguire: tocca inventarsi lezioni davvero interessanti». Le famiglie, invece, sono entusiaste. «Mio figlio non sapeva che sua sorella aveva gli occhi azzurri e che da un anno avevamo comprato un cucciolo di golden retriever – confessa una madre commossa – se n’è accorto solo perché non guardava più TikTok a tavola». E così, tra crisi di astinenza da dopamina e da notifiche e ritorni improvvisi alla scrittura a mano, il nuovo anno scolastico si preannuncia rivoluzionario. Chissà, magari i ragazzi finiranno per apprezzare il silenzio, il confronto diretto, persino il noioso fruscio delle pagine. Nel frattempo, la più grande paura degli studenti resta una: che il governo proibisca anche l’uso di ChatGPT a casa.

Autore del post: Famiglia Cristiana Fonte: https://www.famigliacristiana.it/ Continua la lettura su: https://www.famigliacristiana.it/articolo/riparte-la-scuola-ma-senza-cellulare-in-classe-sopravviveremo.aspx


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