WhatsApp traduce i messaggi nell’app: come funziona, privacy e lingue disponibili

Su WhatsApp arriva una novità davvero comoda per chi parla con amici, parenti o docenti che usano un’altra lingua: le traduzioni dei messaggi direttamente dentro la chat. Non serve più copiare il testo su Google Traduttore o fare screenshot: basta tenere premuto il messaggio e toccare “Traduci”. In pochi secondi vedrai la versione nella tua lingua, senza uscire dalla conversazione. La funzione è attiva sia nelle chat private sia nei gruppi e perfino negli Aggiornamenti dei Canali. Il lancio è graduale: su iPhone parte con oltre 19 lingue (tra cui italiano, francese, tedesco, giapponese…), mentre su Android al debutto ci sono 6 lingueinglese, spagnolo, hindi, portoghese, russo e arabo — con ampliamento previsto.

Un dettaglio importante riguarda la privacy. WhatsApp spiega che le traduzioni avvengono sul tuo dispositivo, quindi l’azienda non può leggerle. In pratica, i messaggi restano protetti dalla crittografia end-to-end e la parte di traduzione non viaggia su server esterni. È una scelta tecnica che tranquillizza chi usa WhatsApp per scuola e famiglia e non vuole rischiare che i contenuti escano dalla chat.

Su Android c’è anche un extra utile quando hai conversazioni miste (per esempio il gruppo dei genitori dell’Erasmus): puoi attivare la traduzione automatica per l’intera chat, così i nuovi messaggi arrivano già tradotti nella lingua che preferisci. Se cambi idea, puoi disattivarla dalle opzioni della chat. Su iPhone, invece, oggi si traduce on-demand toccando ogni messaggio; l’elenco delle lingue è più ampio fin dal primo giorno, e diverse testate lo indicano come “19+”.

Come si usa, in pratica? Aggiorna l’app all’ultima versione dallo store, apri la conversazione con il testo straniero, tieni premuto il messaggio e scegli “Traduci”: se serve, scarichi una piccola libreria lingua la prima volta e poi sei a posto. Funziona anche nei gruppi e nei Canali, quindi può tornare utile per progetti scolastici, viaggi di classe, sport e contatti con famiglie di altre nazionalità.

Se ti stai chiedendo se è “tempo reale” come i sottotitoli che compaiono da soli sullo schermo: no, qui parliamo di una traduzione “istantanea in-app” che appare dopo il tocco. Non è un overlay continuo, ma l’effetto per l’uso quotidiano è lo stesso: capisci subito cosa ti hanno scritto, senza cambiare app.

Per chi scrive su un blog di genitori digitali, questa funzione è interessante perché riduce le barriere tra famiglie e scuola: pensiamo ai compiti condivisi nel gruppo, a un avviso del coach in inglese, o a una comunicazione del comitato genitori in più lingue. È un piccolo passo che rende più inclusive le nostre chat, mantenendo però controllo e riservatezza.

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