Satya Nadella: “L’IA sarà il nostro angelo custode: renderà il lavoro meno faticoso. Microsoft continuerà a investire in OpenAI”
Satya Nadella è in tour. Come una rockstar. Il Ceo di Microsoft due giorni fa era a Parigi. Ieri è passato a Roma. Oggi sarà a Berlino.
“Ma non mi sento una celebrità” ci dice Nadella poco dopo aver lasciato il palco allestito nel Salone delle Fontane, a sud della Capitale, in occasione del Microsoft AI Tour.
“Lo ripeto sempre ai neolaureati – prosegue – se vi unite a noi per sentirvi fighi, andate da un’altra parte. Il ruolo della tecnologia è dare potere al mondo”.
L’amministratore delegato di Microsoft, in carica dal 2014, ha incontrato alcune aziende italiane – Campari, iGenius e Brembo – che usano l’intelligenza artificiale di Microsoft per aumentare la produttività e snellire i loro processi.
Nadella ha spiegato a una platea numerosa – diverse centinaia di persone sedute, e molte in piedi in una sala stracolma di 2.000 mq – la strategia di Microsoft per l’intelligenza artificiale. E ha illustrato i risultati ottenuti dalle società che già la utilizzano.
Intelligenza artificiale
Microsoft accelera sull’IA che farà molte cose da sola in azienda
21 Ottobre 2024
“I dipendenti di Campari che utilizzano Copilot [il chatbot basato sull’IA più avanzata di Microsoft] risparmiano due ore di lavoro a settimana” ha detto Nadella. Poi ha raccontato come la società di consulenza McKinsey, usando la stessa tecnologia, abbatte del 90% il tempo necessario per rispondere alle richieste dei clienti via mail.
È dunque probabile, come sostiene Bill Gates, che in futuro lavoreremo soltanto tre giorni a settimana?
“Se ne andrà il lavoro noioso e resterà l’ambizione umana. Mentre le cose vengono fatte [dall’IA] useremo il tempo diversamente, che lo si chiami lavoro o in altro modo. Ma non amo queste previsioni”.
Può fare un esempio concreto, allora?
“L’ingegneria del software. Non c’era più gioia. GitHub Copilot [assistente IA di Microsoft che aiuta a scrivere il codice, ndr] l’ha riportata indietro. Ora c’è chi si gode i week-end continuando a programmare”.
Sta dicendo che lavorare è diventato un gioco?
“Dico solo che intendo lasciare alle persone la possibilità di decidere come e quanto lavorare. Nella speranza che la fatica diminuisca e aumenti la felicità”.
Microsoft ha appena annunciato un investimento in Italia di 4,3 miliardi di euro per rafforzare l’infrastruttura IA e le capacità cloud. Questo avrà un impatto economico significativo, ma anche conseguenze ambientali ed energetiche. Il bilancio finale sarà positivo per il nostro Paese?
“Gli investimenti di Microsoft in Italia possono essere visti come un incentivo per lo sviluppo di energia rinnovabile e per il rafforzamento della rete energetica. Potendo contare su una domanda di energia già garantita dalle nostre attività, i progetti di energia rinnovabile diventano più sicuri e meno costosi da finanziare, con tassi di interesse più bassi per chi investe. Questo, a sua volta, può stimolare maggiore innovazione nel settore”.
Quanto consuma l’IA?
“Il 3-4% dell’energia mondiale è probabilmente usata per il calcolo. Potrebbe raddoppiare nei prossimi 5-10 anni. Ci aspettiamo che non superi il 10%”.
Microsoft ha in programma di riaprire la centrale di Three Mile Island negli Usa. I Paesi che faranno a meno del nucleare rischiano di perdere competitività a livello globale?
“Non possiamo dirci esperti nel prevedere quale sarà la rinnovabile migliore. Per quanto riguarda la centrale di Three Mile Island, Microsoft è semplicemente un acquirente di energia. Se qualcuno esperto nel settore nucleare vuole investire, noi siamo disposti ad acquistare energia nucleare nei Paesi e nei contesti normativi che lo consentono”.
Tra i vostri investimenti c’è anche OpenAI, l’azienda che ha creato ChatGpt. Il Ceo Sam Altman ha detto: “Non importa se spenderemo 50 miliardi di dollari all’anno. Finché avremo il denaro, lavoreremo all’AGI [Artificial General Intelligence, ndr]”. Quel denaro è anche vostro. Continuerete a spenderlo?
“Siamo l’azienda che ha contribuito con il 98% del capitale totale investito in questa startup. E investiremo ancora”.
Dell’AGI non esiste una definizione univoca. Cos’è per lei?
“Me lo scriva lei quando l’ha capito”.
È preoccupato dalla fuga di talenti da OpenAI?
“Io non sono allarmato. Sam, il suo team e il board di OpenAI devono preoccuparsi. A me interessa solo la nostra partnership”.
Negli ultimi tempi ha mai ricevuto una lezione inaspettata da una macchina?
“Mi colpisce la loro nuova capacità di ragionamento, quella del modello o1 di OpenAI per esempio. Il modo in cui spiegano le cose. Quando programmo, il codice stesso spiega il pensiero che c’è dietro, come una sorta di monologo interiore che mi viene svelato. L’IA può aiutarci a ragionare in modo più chiaro, a renderci più consapevoli del nostro modo di pensare”.
L’IA però commette ancora errori. Molti la difendono affermando che anche gli uomini sbagliano. A lei succede?
“La verità è che non so scrivere bene, faccio errori di ortografia. Per fortuna c’è l’IA, mi aiuta anche il vecchio correttore automatico che sottolina col rosso le parole sbagliate”.
In futuro l’IA, per svolgere al meglio i suoi compiti, saprà tutto di noi: sarà utile o spaventoso?
“Prendo in prestito una cosa che diceva Raj Reddy, un vincitore del Premio Turing [una specie di Nobel per l’Informatica, ndr]. L’IA per le persone sarà un amplificatore cognitivo e un angelo custode. Condivido questo pensiero perché l’IA mi aiuta davvero, non solo con il lavoro. Si prende cura di me e dei miei interessi”.
Diventerà la nostra migliore amica?
“Spero, in realtà, che ci regali il tempo da dedicare alle connessioni umane. L’IA le riaccenderà”.
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