I ragazzi leggono tanto, ma solo fino a 14 anni: cosa sta succedendo?

Fino ai 14 anni, i ragazzi italiani leggono molto. Lo dicono i dati presentati alla Bologna Children’s Book Fair dall’Osservatorio Kids dell’Associazione Italiana Editori: il numero di lettori giovani, almeno fino alla terza media, è molto alto. Spesso sono più affezionati ai libri rispetto agli adulti. Ma qualcosa cambia dopo: intorno ai 15 anni, la curva della lettura comincia a scendere, e non si riprende più.
Il motivo? Non c’è una sola spiegazione, ma un insieme di fattori. Crescendo, gli adolescenti cambiano interessi, si allontanano dai modelli proposti da scuola e famiglia, si avvicinano al mondo dei social e dello smartphone, e modificano radicalmente il loro modo di vivere il tempo libero. La lettura, che fino a pochi anni prima era un’attività quotidiana o addirittura identitaria, diventa in molti casi un’abitudine marginale.
Eppure, i ragazzi non smettono di “leggere” in senso assoluto: cambiano solo formato e modalità. Alcuni leggono ancora, ma online. Altri ascoltano audiolibri o seguono contenuti video di qualità. Ma il libro cartaceo – quel luogo silenzioso e personale dove la mente può viaggiare – perde spesso terreno.
La sfida è culturale: come possiamo accompagnare gli adolescenti in un percorso che tenga viva la passione per la lettura, senza forzarla ma coltivandola con creatività? Come possiamo valorizzare nuovi linguaggi senza rinunciare al valore profondo dei libri?
Educatori, famiglie, biblioteche e piattaforme educative hanno un ruolo fondamentale. Serve una scuola che stimoli il piacere della lettura, non solo la sua obbligatorietà. Serve una comunità che continui a raccontare il libro come spazio di libertà, di esplorazione, di crescita.
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