Occhio al phishing, allarme truffe sui conti bancari

Sempre più operazioni bancarie avvengono via online o tramite le carte e così anche i truffatori e i criminali si spostano su quel terreno virtuale, rubando i codici e le identità personali tramite tecniche come il phishing o facendosi trasferire soldi con l’inganno spacciandosi per la stessa banca. Scorrendo la relazione della Banca d’Italia sugli esposti ricevuti nel 2024, lo scorso anno l’istituto centrale ha ricevuto oltre 730 segnalazioni relative a presunte truffe (+32%).

Poco più della metà dei furti di credenziali è avvenuta mediante attacchi basati su tecniche di ingegneria sociale tra cui: smishing (messaggi sms falsi a nome di banche o corrieri), vishing (truffe telefoniche) e phishing (email con false richieste), a volte abbinati allo spoofing (l’utilizzo del numero reale della banca o di altro soggetto). In altri casi la vittima è stata convinta con l’inganno a effettuare pagamenti a favore del truffatori.

Ma non ci sono solo i cyber rischi, salgono anche gli esposti relativi a blocchi all’operatività di carte e dei servizi sull’home banking che sono triplicati nel 2024, sottolinea la relazione annuale. Gli esposti totali ricevuti dall’istituto centrale sono saliti così del 5%, portando il totale a oltre 11.800. Si segnala anche un aumento dei problemi in fase di esecuzione di bonifici come la non corretta esecuzione delle disposizioni impartite dalla clientela e transazioni non autorizzate.

Migliora invece il quadro nei finanziamenti (-7% gli esposti) specie della rinegoziazione dei mutui grazie al cambio dei tassi. L’aumento delle segnalazioni è proseguito nei primi tre mesi dell’anno. Tra gennaio e marzo del 2025 gli esposti ricevuti sono stati quasi 3.300, in aumento rispetto al medesimo periodo del 2024 (10% in più). Rivolgersi alla Banca d’Italia, che non decide nel merito della controversia, è comunque vantaggioso.

Nel 54% dei casi i clienti hanno ottenuto l’accoglimento totale o parziale delle proprie richieste da parte di banche e finanziarie, anche grazie all’intermediazione dell’Istituto (era il 50 per cento nel 2023). In caso di contenziosi che però non si vuole o non si può far decidere a un giudice, esiste anche lo strumento dell’Arbitro Bancario e finanziario, sostanzialmente gratuito e accessibile online (anche senza l’assistenza di un legale), è indipendente dalla Banca d’Italia, decide chi ha ragione e chi ha torto sulla base della normativa e della documentazione prodotta dalle parti.

Nel 2024 i suoi contenziosi sono scesi a 14mila contro i 15800 dell’anno precedente con un aumento delle somme restituite alla clientela. Grazie all’Abf lo scorso anno sono stati riconosciuti alla clientela 15,7 milioni di euro, di cui 9,8 già restituiti (17,3 e 12,3 milioni nel 2023, rispettivamente). Al netto del contenzioso in materia di quinto dello stipendio, il tasso di adempimento da parte degli intermediari è stato pari al 96% (90 nel 2023).

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