Guidiamo meglio noi o un’auto a guida autonoma?

Chi guida meglio: l’uomo o l’auto a guida autonoma (ADS, Automatic Driving System)? Dipende: noi siamo più bravi a condurre i veicoli in curva e con poca luce, ma su una strada dritta è più sicuro farsi portare a spasso da un’auto dotata di ADS. A suggerire questa salomonica risposta sono stati i risultati dello studio condotto da un’equipe di ricercatori dell’Università della Florida Centrale di Orlando.

I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti negli ultimi anni in California riguardanti 2.100 incidenti che hanno coinvolto veicoli con diverse tipologie di guida assistita, mettendoli a confronto con quelli classificati dal National Highway Traffic Safety Administration nello stesso lasso di tempo e nel medesimo Stato: in totale ben 35.113.

Sicuro di giorno, però… Partiamo da un dato di massima: in generale, i veicoli automatizzati sono più sicuri di quelli guidati dagli esseri umani, in primo luogo perché vanno meno veloci, essendo programmati per osservare ogni norma di sicurezza stradale. In aggiunta, le auto non si stancano, non si irritano con gli altri guidatori, non hanno colpi di sonno, né si distraggono pensando ad altro: un bel vantaggio rispetto a un conducente in carne e ossa.

Eppure, se nelle situazioni di traffico di routine, nelle quali si deve mantenere la propria corsia e adattarsi al flusso delle altre autovetture, gli AV (Autonomous Vehicle) hanno ottenuto risultati leggermente migliori degli esseri umani restando coinvolti nello 0,5% in meno di tamponamenti e nello 0,2% in meno di incidenti laterali, in altre situazioni di guida i dati non sono per nulla positivi.

Dal tramonto all’alba. Nonostante gli AV possano contare su un processo decisionale più rapido del nostro, allo stato attuale peccano di una evidente mancanza di “esperienza” e di “consapevolezza”, soprattutto in scenari di guida complessi che coinvolgono fattori come il sole basso all’orizzonte, la luce cangiante dell’alba e del tramonto e la tortuosità delle strade. Nei primi due casi, infatti, la probabilità di un sinistro è di quasi due volte superiore rispetto a quella di un essere umano (1,988 per la precisione). Ed è persino poco rispetto a ciò che avviene in curva negli stessi orari, con il rischio che sale fino a 5,25 volte in più rispetto a chi sterza, all’alba o al tramonto, con la propria auto.

Problemi di luce. Con un AV si può sbandare o centrare un oggetto poiché i riflessi della luce confondono i sensori, rendendo più difficoltoso il rilevamento di potenziali pericoli, ma anche perché le condizioni di illuminazione fluttuante influiscono direttamente sulla precisione degli algoritmi di riconoscimento.

Valori così alti sono anche dovuti al fatto che i veicoli a guida autonoma, rispetto alla totalità delle auto che circolano, sono ancora molto pochi. Gli incidenti presi in esame, nei frangenti più difficili per gli AV, sono stati 548, in pratica un quarto di quelli analizzati, mentre in tutte le altre condizioni di guida, soprattutto diurna, questi hanno confermato di essere piuttosto sicuri.

Risultati imprecisi. La professoressa Missy Cummings, docente di robotica e ingegneria alla George Mason University (Virginia), invita in ogni caso a prendere con le pinze i risultati della ricerca. «Lo studio rappresenta un passo interessante ma ancora preliminare verso la misurazione della sicurezza dei veicoli autonomi – afferma – e il numero di incidenti è così basso che non è possibile trarne conclusioni generali», senza considerare che i sinistri più banali, piccoli tamponamenti o uscite di strada senza conseguenze, sono impossibili da conteggiare.

In corso di sperimentazione. D’altra parte la storia ci insegna che, in ogni settore dei trasporti, i mezzi sono diventate più affidabili solo dopo svariati anni di sperimentazione e sviluppo. Ed è così che Waymo, associata di Google, ha recentemente ampliato l’attività dei suoi robotaxi aggiungendo Austin (Texas), e Phoenix (Arizona), alle tradizionali città californiane di San Francisco e Los Angeles. Sicure o no che siano allo stato attuale, sarà difficile arrestare il progresso delle auto senza conducente.

Fotogallery
Androidi, robot e simulacri: il bestiario del terzo millennio

Continua la lettura su: https://www.focus.it/tecnologia/motori/guidiamo-meglio-noi-o-un-auto-a-guida-autonoma Autore del post: Focus Tecnologia Fonte:

Il Ministero delle Pari Opportunità finanzia il tuo corso digitale

Dipartimento Pari Opportunità

Chiedi tutte le informazioni a genitoridigitali@koinokalo.it

Partecipa ai corsi gratuiti

Articoli Correlati

Targeting comportamentale: così le aziende “pilotano” le nostre scelte online

La raccolta dati e il targeting comportamentale sono strumenti essenziali per le imprese, ma sollevano importanti questioni di privacy e conformità normativa. Esploriamo le metodologie di raccolta dati, le tecniche di targeting comportamentale, le implicazioni giuridiche e le sfide etiche, evidenziando la necessità di un equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti
L’articolo Targeting comportamentale: così le aziende “pilotano” le nostre scelte online proviene da Agenda Digitale.

AI Act e Gdpr: come si integrano le norme sulla protezione dei dati

L’AI Act regolamenta in maniera organica lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale. La disciplina della protezione dei dati personali resta però primariamente affidata al GDPR. In questo quadro normativo, la compliance in materia di data protection nel contesto dell’intelligenza artificiale presenta molteplici e sfidanti questioni interpretative
L’articolo AI Act e Gdpr: come si integrano le norme sulla protezione dei dati proviene da Agenda Digitale.