A cosa serve Google Deep Research di Gemini?

Il modo in cui facciamo le nostre ricerche su Google sta per cambiare. Nell’era dell’Intelligenza Artificiale, il motore di riverca più usato al mondo ha lanciato Deep Research che sfrutta la tecnologia Gemini per approfondire argomenti complessi con più precisione. Disponibile attualmente solo in inglese, il servizio può essere attivato tramite il piano Gemini Advanced, che costa 20 dollari al mese (chi si iscrive per la prima volta ha a disposizione una prova gratuita) e offre anche 2 TB di spazio di archiviazione su Google One.

Ma a cosa serve Deep Research? Il nuovo strumento è pensato per chi vuole semplificare e velocizzare la raccolta di informazioni dettagliate, in qualsiasi ambito, come per esempio comprendere i meccanismi di un’auto a guida autonoma o studiare l’avvento dei nazionalismi in Europa. In sostanza, è possibile trasformare ore di lavoro manuale in pochi minuti di analisi guidata dall’IA.

Primi passi. Accedere a Google Deep Research è semplice, ma richiede alcuni passaggi. Una volta iscritti al piano “Gemini Advanced” (il tasto è in alto a destra sul sito di Gemini) basta cambiare la lingua del profilo da italiano a inglese per vedere comparire nel menù a tendina (stavolta in alto a sinistra) l’opzione 1.5 Pro with Deep Research. Da qui è possibile inserire la propria richiesta nel campo dedicato.

Non è necessario che il prompt sia lungo, ma maggiore è il livello di dettaglio fornito, più accurati saranno i risultati. Per esempio, è possibile richiedere un confronto tra i migliori smartphone del 2025 oppure analizzare in profondità un tema scientifico. Una volta elaborata la richiesta, l’IA propone un piano di ricerca strutturato, suddiviso in passaggi chiari e personalizzabili e, se necessario, cliccando su “modifica”, è possibile specificare ulteriori aree di interesse o eliminare elementi che non sono rilevanti. Quando il piano raggiunge un livello di completezza soddisfacente, basta premere “Avvia ricerca” e Gemini inizierà a scansionare il web per raccogliere informazioni pertinenti. Durante questa fase, è possibile monitorare le fonti consultate o lasciare che il processo si svolga in autonomia, anche chiudendo l’applicazione.

I risultati. In pochi minuti, Google Deep Research genera un resoconto dettagliato che risponde alla richiesta iniziale e include approfondimenti mirati. Oltre a offrire una sintesi chiara, il rapporto elenca le fonti utilizzate, consentendo di verificarle o esplorarle ulteriormente, un aspetto particolarmente utile per garantire l’accuratezza delle informazioni e approfondire ambiti specifici.

Una delle caratteristiche più interessanti è la possibilità di interagire con il report: è possibile fare domande di approfondimento su qualsiasi punto trattato o chiedere nuove analisi.

Il tutto, inoltre, può essere esportato direttamente in Google Docs, mantenendo la formattazione e includendo eventuali tabelle o grafici, una funzionalità che ne favorisce la condivisibilità o l’archiviazione per usi futuri, rendendolo perfetto per progetti scolastici, professionali o di ricerca personale.

Adatto a tutti. In poche parole Google Deep Research semplifica le ricerche complesse e riduce i tempi di lavoro. Può supportare professionisti o studenti, offrendo risposte precise e ben documentate. Tuttavia, è importante considerare che, come ogni sistema basato sull’intelligenza artificiale, non è infallibile.

Google stesso invita a verificare le informazioni riportate, soprattutto in relazione a tematiche sensibili. Nonostante questo, lo strumento può rappresentare una rivoluzione nel modo in cui vengono impostate le ricerche, offrendo una guida utile e personalizzabile per ogni utente.

Continua la lettura su: https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/google-deep-research-la-ricerca-potenziata-con-l-ia-per-ora-solo-in-inglese Autore del post: Focus Tecnologia Fonte:

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