Educazione civica e cittadinanza digitale, Cittadinanzattiva: educare all’uso dei social

Rafforzare nelle scuole l’educazione all’uso corretto dei social media all’interno dei programmi di educazione civica. Cittadinanzattiva chiede così di “dare piena attuazione alla legge istitutiva dell’educazione civica a scuola e rafforzare, nell’ambito della stessa, la formazione e l’informazione di studenti, docenti e famiglie sull’uso corretto dei social media”. La richiesta è contenuta in un’interrogazione parlamentare promossa dall’associazione e depositata, in occasione del Safer Internet Day di oggi, da Gilda Sportiello del M5S.

L’interrogazione, rivolta al ministro dell’Istruzione, chiede di intervenire nella premessa della legge n.92/2019, che istituisce l’educazione civica come materia di insegnamento, affinché sia inserita l’educazione all’uso corretto dei social network. Chiede inoltre di attuare pienamente la legge provvedendo all’emanazione del decreto per l’istituzione della Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale e alla pubblicazione dell’Albo delle buone pratiche di educazione civica, dove sono raccolte le buone pratiche adottate dalle istituzioni scolastiche nonché accordi e protocolli sottoscritti per i temi legati a educazione civica e cittadinanza digitale.

L’educazione alla cittadinanza digitale

La legge sull’educazione civica nelle scuole, all’articolo 5, fa riferimento all’educazione alla cittadinanza digitale. A seconda dell’età di alunni e studenti, l’offerta formativa comprende una serie di abilità e conoscenze digitali che riguardano analisi delle fonti, uso di servizi digitali e partecipazione al dibattito pubblico, norme relative all’uso delle tecnologie digitali, identità digitale e uso dei dati.

Fra le capacità digitali evidenziate c’è quella di “essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico; essere in grado di proteggere sé e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali; essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull’inclusione sociale, con particolare attenzione ai comportamenti riconducibili al bullismo e al cyberbullismo”.

L’interrogazione parlamentare, dichiara la segretaria generale di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino, “va nel solco dell’impegno che come Cittadinanzattiva abbiamo da tempo messo in campo per tutelare la salute psicofisica dei più giovani, partendo dal contesto fondamentale della scuola”.

“Consigli di bellezza tossici”

L’associazione cita una ricerca, presentata nel 2023 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella quale emerge che la maggior parte dei giovani di età compresa fra i 10 e i 17 anni è stata esposta a consigli di bellezza tossici sulle piattaforme social e fra questi 5 su 10 a messaggi che incoraggiano la perdita di peso e 6 su 10 a contenuti che rimandano a corpi perfetti e irrealistici. Da qui il richiamo alla campagna “Il costo della bellezza”, lanciata da Dove in collaborazione con Cittadinanzattiva, contro i “modelli di bellezza irrealisticamente perfetti” e i consigli di bellezza “tossici e dannosi” veicolati sui social media.

La petizione online (a oggi ci sono 77 mila firme) chiede appunto che le scuole primarie e secondarie prevedano, nei Piani di Offerta Formativa, “un percorso educativo specifico e approfondito sull’uso consapevole dei social media” dando piena attuazione alla legge n. 92/2019 sull’educazione civica nelle scuole e sull’educazione alla cittadinanza digitale.


Autore del post: Help Consumatori Fonte: https://www.helpconsumatori.it/ Continua la lettura su: https://www.helpconsumatori.it/nuovi-media/social-media/educazione-civica-e-cittadinanza-digitale-cittadinanzattiva-educare-alluso-dei-social/

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